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FAQ

C’è differenza tra acque di rubinetto e le minerali?

Acqua minerale e acqua potabile sono due prodotti diversi. Entrambe possono considerarsi sicure ma possiedono per natura caratteristiche che le rendono due risorse differenti: l’acqua potabile è un prodotto trattato, l’acqua minerale è contraddistinta da purezza originaria e costanza qualitativa.

Per legge le acque minerali provengono da falde o giacimenti sotterranei e devono essere pure all’origine, non subiscono trattamenti e sono imbottigliate alla fonte, le acque potabili invece possono provenire anche da acque di superficie e/o da mix, per legge devono essere trattate, la loro qualità dipende quindi molto anche dai trattamenti effettuati e dallo stato delle reti idriche fino al rubinetto d’utilizzo finale.

 

La quantità e qualità dei controlli è differente?

Entrambi i prodotti - acqua minerale e acqua potabile - sono sicuri per la salute e vengono costantemente controllati.

In particolare, per le acque minerali non sono concesse deroghe e la loro qualità è monitorata e certificata puntualmente. Le acque minerali del Gruppo Sanpellegrino vengono sottoposte alle analisi previste dalla legislazione vigente in materia che prevede sia controlli da parte dell'azienda sia controlli da parte delle Autorità Sanitarie competenti. Ogni stabilimento del Gruppo inoltre ha sviluppato al suo interno un sistema di autocontrollo che va ben oltre, in termini di frequenze analitiche, le previsioni legislative, in relazione al quale sono eseguite giornalmente centinaia di analisi e controlli.

 

Le acque minerali sono diverse tra loro?

In Italia esistono molte acque minerali e molti marchi: il nostro Paese infatti è ricco di fonti, ognuna delle quali ha proprie caratteristiche organolettiche, cioè le proprietà benefiche e i sapori sono diversi per ciascuna acqua. Così è possibile aumentare anche la possibilità di scelta da parte dei consumatori. La varietà infatti va incontro alle differenti esigenze di gusto e alla ricerca di diverse proprietà e caratteristiche adeguate alle necessità di consumatori con stile di vita, età, clima dell’ambiente circostante differenti.

 

Gli italiani sono quelli che bevono più acqua minerale?

L’acqua minerale è alla base del nostro modello alimentare italiano, un modello che risulta essere assolutamente positivo, visto che l’acqua minerale è la più salutare delle bevande.

Gli italiani preferiscono l’ acqua minerale ad altre bevande come alcolici e soft drinks. Questa tendenza fa sì che i consumi di acqua minerale in Italia - nel confronto con altre nazioni europee - risultino maggiori.

Oggi infatti le acque minerali vengono considerate una delle componenti del made in Italy, esattamente come la buona cucina, la moda, il design, la dieta mediterranea. Insomma, le acque minerali fanno parte dei “valori” italiani.
Le acque minerali sono un simbolo di italianitàe valorizzarle significa promuovere anche i luoghi dai quali sgorgano, le Regioni di provenienza e l’intero Paese.

 

Il prezzo delle acque minerali è giustificato?

Il prezzo dell’acqua minerale in Italia è il più basso d’Europa. Imbottigliare acqua minerale vuol dire assicurare al consumatore un prodotto puro e incontaminato così come sgorga alla fonte.

Questo risultato è raggiungibile grazie ad un’instancabile attenzione nei controlli, al miglioramento continuo degli impianti, delle condizioni di trasporto, dell’aggiornamento del personale.

 

Che cos'è l'arsenico e qual è il limite nelle acque?

L’arsenico, è un elemento chimico presente in natura ad esempio nelle rocce, nei minerali e nel suolo tanto che, in alcune regioni d'Italia, è molto diffuso. Può raggiungere le fonti d’acqua, principalmente per dissoluzione dai minerali e dalle rocce.

Il livello di concentrazione di questo elemento è regolamentato sia dalla norma comunitaria (Direttiva 2009/54/CE), che dalla norma nazionale (Decreto Ministero della Salute del 29 dicembre 2003) ed è stato fissato sulla base di considerazioni tossicologiche stabilite su criteri di sicurezza per la salute.

Ciò significa che la normativa europea ed italiana, basata sulle indicazioni fornite dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ha stabilito per l’Arsenico un limite (pari a 10 microgrammi/litro) adeguato a garantire che le acque possano essere consumate in condizioni di sicurezza nell'intero arco della vita, tenendo conto anche delle fasce di popolazione più vulnerabili, come i bambini.