Bilancio idrico e sete: l’importanza dell’acqua
Idratarsi quotidianamente, con costanza e nelle giuste quantità - si sa - è fondamentale. Lo è per le nostre funzioni fisiche, così come lo è per quelle cognitive. L’assunzione di acqua – e delle giuste sostanze liquide in generale – permette di mantenere in equilibrio il proprio bilancio idrico. Scopriamo quindi di cosa si tratta, perché è importante e qual è il ruolo svolto dalla sete.
Definizione di bilancio idrico
Secondo quanto riportato dall’enciclopedia Treccani, il bilancio idrico può essere definito come “l’insieme di processi che consentono di bilanciare l’assunzione e la perdita di liquidi nel corso delle 24 ore”, fondamentale per la nostra sopravvivenza in quanto il volume di acqua presente nel corpo determina lo stato di salute e il corretto funzionamento di sistemi vitali quali, ad esempio, quello nervoso e muscolare.
Il corretto bilanciamento tra assunzione ed eliminazione di liquidi è quindi estremamente importante: è quanto è stato sottolineato anche all’interno del Consensus Paper del Gruppo Sanpellegrino, nato con l’obiettivo di promuovere l’importanza dell’idratazione tramite il raggruppamento di studi nazionali e internazionali sul tema, così come dalle Linee Guida per una sana alimentazione elaborate dal Crea.
Bilancio idrico: il ruolo della sete
I processi di assunzione ed eliminazione dei liquidi all’interno del nostro corpo sono regolati dal centro ipotalamico della sete, responsabile della quantità di acqua da assumere. Un altro ruolo fondamentale viene poi svolto dall’ormone antidiuretico, che svolge la funzione di aumentare il riassorbimento di acqua nel rene. Assumere acqua quotidianamente e con costanza è importante perché senza il nostro organismo non riuscirebbe a svolgere alcune funzioni fondamentali – all’incirca, il contenuto idrico del corpo viene sostituito del 5-10% ogni giorno.
La perdita di acqua può avvenire all’interno del nostro organismo tramite l’urina, la sudorazione e la traspirazione insensibile. Quando il corpo percepisce un’alterazione del bilancio idrico, entra in gioco la sete che può essere di due tipologie:
- sete ipovolemica: sete provocata da una perdita di acqua con conseguente riduzione del volume di sangue;
- sete osmotica: sete provocata da un’eccessiva presenza di sale.
L’importanza dell’idratazione per la salute
La sete, sebbene sia un sensore importante, non può e non deve essere il primo campanello d’allarme: è già un sintomo di disidratazione, vale a dire dello stato secondo cui il bilancio idrico è negativo. Le stesse Linee Guida per una sana alimentazione definiscono la disidratazione come uno “stato patologico, corrispondente alla diminuzione dell’acqua corporea uguale o superiore all’1% del peso corporeo”. All’aumentare di questo valore, aumenta la possibilità di riscontrare nel nostro organismo conseguenze sia a livello fisico che cognitivo.
Sebbene le cause della disidratazione siano molteplici – da un clima secco e caldo a un’intensa attività fisica, passando per insufficiente assunzione di liquidi e ustioni, sempre considerando, inoltre, le condizione fisiche del singolo individuo – lo sono anche i metodi per prevenire il problema e incentivare un’assunzione più corretta dell’acqua. Dall’avere una bottiglia sempre in vista fino a mangiare alimenti ricchi di acqua come frutta e verdura, passando per il download di applicazioni che permettono di ricevere promemoria e registrare i propri dati: mantenere un corretto bilancio idrico oggi è più facile del previsto.
Fonti:
Linee guida per una sana alimentazione, Crea (2018)
Consensus Paper, Gruppo Sanpellegrino