Anche l’acqua minerale ha la sua cassaforte
L’imbottigliamento delle acque minerali ha permesso di sviluppare tecniche e tecnologie sempre più sofisticate e nasce da un’esigenza concreta: trasportare acque con caratteristiche benefiche per la salute, o acque termali, per poterne godere anche in luoghi distanti dalla sorgente. La corretta conservazione del prodotto è, infatti, indispensabile per mantenere intatte le caratteristiche intrinseche delle acque minerali, dalla sorgente alla tavola, e rigorose sono le normative che le aziende imbottigliatrici devono seguire.
L’imbottigliamento dell’acqua minerale è un processo impegnativo e serio in tutti gli step di lavoro: dalla scelta del packaging più adeguato, alla captazione dell’acqua alle sorgenti, alle fasi di imbottigliamento vero e proprio, alla pulizia, detersione e sanificazione degli impianti, alla progettazione delle strutture degli ambienti di lavoro fino alla formazione consapevole del personale addetto.
Realtà come il Gruppo Sanpellegrino, fra i principali player del mercato in Italia, hanno un apposito centro di Ricerca & Sviluppo fortemente impegnato sul fronte del confezionamento dei prodotti, nell’ottica di un sempre maggior rispetto dell’ambiente e del consumatore. Il PET è stato da loro scelto, insieme al vetro - dedicato principalmente alla ristorazione – come materiale ideale per confezionare l’acqua minerale. Si tratta, infatti, di una plastica leggera, resistente, perfettamente igienica e riciclabile al 100%, che può essere reimpiegata per altri molteplici scopi e che, una volta riciclata, non perde nessuna delle sue caratteristiche positive.
QUALCHE CENNO STORICO SULLA BOTTIGLIA
- 1583 è questo l’anno della prima acqua minerale imbottigliata storicamente documentata. La bottiglia con il prezioso liquido proveniva da Spa, cittadina belga da cui probabilmente deriva il nome degli attuali centri benessere.
- L’origine delle bottiglie, però, è molto più antica. Le prime tracce risalgono addirittura al I secolo d.C. quando nei territori della Siria, attraverso la tecnica del soffio, vennero creati piccoli contenitori di vetro. Con questa nuova tecnica si riuscirono a realizzare anfore e brocche più resistenti e durature.
- È solo nel XV secolo che la diffusione delle bottiglie divenne di uso comune in Europa e il primo centro di produzione di questi oggetti, sempre più richiesti, divenne Murano.
- All’inizio, nel XV e XVI secolo, le bottiglie di Murano erano sferiche, con il collo altissimo e la base circolare. Nel secolo successivo, vennero realizzate con il corpo e il collo più allungati. Le cose cambiarono ancora nel XVII e XVIII secolo quando, in accordo con i movimenti artistici dell’epoca, vennero date loro forme artificiose e contorte.
- È solo a partire dall’‘800, agli albori dell’“industria” dell’acqua minerale, che l’acqua imbottigliata cominciò a essere utilizzata normalmente. Fu poi con il boom economico degli anni ’70 in Italia e l’introduzione nel 1985 delle prime bottiglie in PET (polietilene tereftalato), più leggere, meno costose e completamente riciclabili, che l’acqua minerale divenne sempre più popolare e di uso comune tra gli italiani.