Cos’ è la Green compliance e perché è importante

L’attenzione alla sostenibilità, la crescente consapevolezza della necessità di un cambio di paradigma e la realizzazione che il mercato si basa sempre di più su prodotti e comportamenti ecocompatibili, hanno portato al concetto di “Green compliance” per le aziende. Ma di cosa si tratta?

Corrispondente in italiano al concetto di sicurezza ambientale , per Green compliance si intende l’insieme delle attività che le aziende possono mettere in atto per agire nel rispetto di un sistema di prevenzione ambientale. Questo tipo di attività – e di conseguenza il loro riconoscimento – consentono sia di prevenire ed evitare possibili rischi e sanzioni conseguenti alle proprie azioni di operato nel mercato e nella società in materia di ambiente, sia di ususfruire dei vantaggi derivanti dall’operare secondo questi standard e principi. La sicurezza ambientale, quindi, - o anche definita green compliance – fornisce alle aziende la possibilità di essere consapevoli e attente alle questioni ambientali, ma soprattutto conformi alle questioni legislative.

Essere a conoscenza della normativa vigente ed essere conformi alle direttive sull’ambiente, sia a livello italiano che europeo con il nuovo pacchetto dell’UE sulla Circular Economy, diventa quindi un aspetto fondamentale per le imprese. Per questo motivo – e per continuare a restare competitive sul mercato – le aziende sempre più spesso stanno introducendo all’interno dei propri team esperti in materia, quali ad esempio la figura dell’Environmental Compliance Officer.

Il principale ruolo svolto da questa figura è quello di garantire che le leggi in vigore in materia ambientale vengano seguite e rispettate correttamente; dalla corretta gestione dei rifiuti alle politiche anti-deforestazione, passando per la riduzione dell’inquinamento di aria e acqua, l’Environmental Compliance Officer si assicura che un’azienda si comporti in maniera attenta, responsabile e sostenibile.

Anche il settore della moda, come tutti gli altri settori, si è dovuta adeguare a questo nuovo trend legato alla sostenibilità ambientale. In linea con la proposta della Commission Europea, pubblicata il 30 marzo 2022, sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili – che stabilisce standard e requisiti in termini di circolarità, prestazioni energetiche e impatto ambientale dei prodotti – alcuni brand di moda si sono mossi per formalizzare i propri criteri di sostenibilità, collegando profitto e obiettivi, in piena conformità con la legislazione e riconoscendo l’importanza della stessa proposta.

La piattaforma Zalando, ad esempio, ha lanciato il Circular Design Criteria per i suoi 5.800 partner, sulla base anche delle raccomandazioni della start-up berlinese Circular.fashion e della Ellen MacArthur Foundation, per ridurre l’impatto ambientale dell’industria della moda, anche attraverso una maggiore trasparenza. "Zalando accoglie con favore la pubblicazione della proposta, poiché stabilirà un quadro generale per guidare l'ecodesign dei prodotti e quindi creare linee guida comuni e affidabili sui requisiti di sostenibilità per i marchi di moda che vendono nell'UE", aggiunge la portavoce. "Oggi non abbiamo standard ambientali a livello di settore".

L'introduzione di una figura professionale specializzata in sostenibilità a livello aziendale non è però una novità per chi da sempre ritiene la tutela ambientale un pillar fondamentale delle proprie strategie, rilevante anche per mantenere forte e trasparente il rapporto di fiducia con i consumatori. Il 18 febbraio 2021, il Gruppo Sanpellegrino ha nominato Fabiana Marchini “Head of Sustainability”.  Marchini, entrata nel gruppo a settembre 2001 in qualità di Brand Manager, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità fino a diventare National Account Manager. Fabiana Marchini oggi è alla guida di una task force dedicata alla sostenibilità con un focus specifico sulla risorsa acqua, sulla produzione, sul packaging e sui trasporti.