L’acqua minerale valorizza il suo territorio
Antonio Punziano, Public Category Affairs Director del Gruppo Sanpellegrino, ci racconta come un’azienda che imbottiglia acqua minerale sia strettamente legata ai territori limitrofi alle sue fonti e come sia impegnata nel valorizzarli.
Ogni acqua minerale è diversa dall’altra, ed è proprio il territorio a conferirle tale unicità. Qual è l’impegno del Gruppo a tutela dei territori delle fonti?
Siamo depositari di una risorsa strettamente legata al territorio da cui sgorga e che, per sua stessa natura, non può essere delocalizzata. I nostri stabilimenti risiedono in contesti naturalistici spesso unici, che ci impegniamo ogni giorno a rispettare. Proteggiamo le fonti e l’ambiente circostante attraverso il controllo e il monitoraggio delle attività antropiche del territorio in concessione, in particolare nelle vicinanze delle sorgenti, e riduciamo a livelli minimi l’impatto ambientale nei processi produttivi e distributivi. Ma oltre a queste attività primarie ci occupiamo, anche di collaborare con il governo del territorio ad esempio con attività di incentivazione della raccolta differenziata e informando i cittadini sull’importanza del riciclo.
Ma tutelare un territorio significa anche preoccuparsi delle comunità che lo abitano, non solo della sua salute ambientale, non è così?
Proprio così e non potrebbe essere altrimenti: i nostri stabilimenti sono essi stessi parte integrante della vita sociale ed economica, oltre che della storia, dei territori in cui risiedono. Lo sono perché in economie spesso montane, in calo, rappresentano anche una delle maggiori attività e fonti di occupazione. Il nostro impegno ci porta ad essere player attivi nella vita del territorio, cercando di contribuire alla risoluzione di specifiche problematiche, ma anche di trovare sinergie fra le nostre attività e le progettualità di sviluppo dello specifico territorio.
In cosa consiste il suo ruolo di responsabile rapporti istituzionali?
Non bisogna pensare solo alla Pubblica Amministrazione, il mio ruolo è di interfaccia con quegli attori dell’ambiente esterno che chiamo stakehokder pubblico-istituzionali e che svolgono un ruolo primario nella vita del territorio. Possono essere Comuni, Province, Regioni o Ministeri, ma anche Associazioni di categoria nazionali e non, gruppi di pressione organizzati come i Sindacati o anche Camere di Commercio, media locali. Ovviamente è un lavoro molto spesso connesso a quello di altre aree aziendali. L’ obiettivo è fare sistema con tutti gli attori e creare valore lungo tutta la filiera dentro e fuori l’azienda.
Ci può raccontare un progetto sviluppato con una comunità locale a cui è particolarmente legato?
Molte e di vario tipo sono le iniziative realizzate, ma se devo citarne una mi piace qui ricordare quella fatta a Recoaro Terme dove, dopo l’alluvione del 2010, un enorme frana aveva reso pericolante l’edificio scolastico del capoluogo, che ospitava 403 alunni tra le scuole medie, le elementari e l’asilo nido. Procedendo con gradualità abbiamo contribuito negli ultimi 3 anni, prima, all’acquisto dei prefabbricati per ospitarli, poi, ai lavori di restauro e messa in sicurezza dell’edificio storico, e infine alla realizzazione di una struttura sportiva.
Cosa rappresenta per lei l’acqua minerale?
Nonostante i molti anni di “militanza“ nella categoria mi emoziona ancora avvicinarmi ad una sorgente e immaginare il percorso anche di decine di anni che compie l’acqua, prima meteorica e poi sotterranea, arricchendosi in modo unico grazie all’impronta conferitagli da quel preciso territorio e depurandosi completamente. Così raggiunge quella che la stessa legge chiama “purezza originaria” che, insieme alla costanza qualitativa, differenzia l’Acqua Minerale Naturale dalle “ordinarie acque potabili” (DL 8/10/2011 n° 176). Questa emozione si traduce poi in una volontà di protezione, base ideale per tutte le attività di difesa e valorizzazione di questa straordinaria risorsa del nostro Paese.