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Ambiente e Territorio

Verso uno sviluppo sostenibile della Montagna

Verso uno sviluppo sostenibile della Montagna
Verso uno sviluppo sostenibile della Montagna

Il 2022 è stato proclamato dall'ONU Anno Internazionale dello Sviluppo Sostenibile delle Montagne. La decisione è stata presa dopo la proposta del Kirghizistan nel corso dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si è svolta alla fine dello scorso anno. Il voto di approvazione della proposta è stato unanime, evidenziando la grande attenzione che l’ONU sta ponendo sulle sorti delle montagne del mondo.

Perché il 2022 è l’anno dello sviluppo sostenibile della montagna

La risoluzione adottata invita gli Stati Membri, le organizzazioni internazionali e gli stakeholders, inclusa la società civile, il mondo universitario e il settore privato, a celebrare l’Anno Internazionale in maniera appropriata, allo scopo di aumentare la consapevolezza dell’importanza di uno sviluppo sostenibile della montagna, così come della conservazione e uso sostenibile degli ecosistemi montani.

 

La scelta di proporre il 2022 come Anno Internazionale dedicato allo sviluppo sostenibile delle Terre Alte non è casuale. Quest’anno infatti ricorre l’anniversario dei 20 anni da quello che fu riconosciuto come Anno Internazionale della Montagna, il 2002, occasione che portò alla istituzione della Giornata internazionale delle montagne, che verrà celebrata anche quest’anno l’11 dicembre, in tutto il mondo.

La tutela delle montagne in Italia

A livello nazionale, in Italia da anni si è fatto già molto per la tutela e lo sviluppo sostenibile delle montagne. Nel 1952 fu fondato l’UNCEM, l'Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani. L’organizzazione raduna e rappresenta i comuni montani e le comunità montane, oltre ad associare province, consorzi, camere di commercio e altre entità operanti in montagna. Presente in ogni regione italiana, l’UNCEM è rappresentativa di un bacino territoriale pari al 54% di quello italiano e nel quale vivono oltre dieci milioni di abitanti.

 

Dopo il XV congresso di Trento, tenutosi nel febbraio 2010, l'UNCEM ha assunto una direzione più green: il nuovo obiettivo dell'organizzazione è diventato quello di accrescere la capacità di autoproduzione energetica sostenibile dei territori montani, attraverso i settori dell'idroelettrico, eolico, biomasse e fotovoltaico. Negli ultimi anni, l'UNCEM ha avviato vari progetti dedicati all'efficienza energetica e allo sviluppo sostenibile in territori dal riconosciuto valore ambientale e naturale, secondo l'approccio partecipativo delle comunità sostenibili.

Levissima e la tutela dei ghiacciai

All’interno del filone della salvaguardia degli ambienti e degli ecosistemi montani si inserisce l’impegno di Sanpellegrino con Levissima, che da anni si prende cura della montagna da cui proviene e del territorio che la genera attraverso una serie di diverse attività e collaborazioni.

 

L’acqua minerale naturale Levissima nasce dai bacini idrici dei ghiacciai del gruppo alpino Dosdè-Piazzi e dal Ghiacciaio dei Forni, nel Parco dello Stelvio, luoghi che il Gruppo si impegna a preservare e valorizzare grazie alla collaborazione con l’Università di Milano. Dal 2007, infatti, Levissima è impegnata a rendere il Ghiacciaio dei Forni e il Ghiacciaio Dosdè Orientale dei veri e propri osservatori privilegiati circa lo stato di salute della “criosfera” (neve, ghiaccio e permafrost) italiana. Per oltre dieci anni, Levissima e l’Università degli Studi di Milano hanno raccolto preziosi dati, immagini e informazioni da condividere con diversi laboratori di ricerca per l’elaborazione di strategie di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

 

Il progetto ghiacciai, infatti, ha lo scopo di raccogliere dati sul ghiaccio, sul manto nevoso, sull’acqua di fusione glacionivale e sul permafrost. L’area di studio è stata inizialmente quella del bacino glaciale Dosdè-Piazzi, in alta Valtellina, caratterizzato da ghiacciai piccoli e di medie dimensioni, da cui sgorga la purissima acqua minerale naturale Levissima, con l’obiettivo di estendere le metodologie sperimentate su quest’area a più vaste zone glaciali. Dal 2014 le ricerche di campo si sono anche estese al Ghiacciaio dei Forni, ubicato nel cuore del Parco dello Stelvio. Dal 2015 è disponibile e in costante aggiornamento il Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani. Si tratta di un vero e proprio atlante dei ghiacciai italiani che riporta dati e informazioni sui 903 ghiacciai presenti sulle nostre montagne.

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