Acqua minerale e acqua potabile, le differenze
Acqua potabile del rubinetto e acqua minerale naturale in bottiglia, ma che differenza c’è? Alcuni potrebbero pensare non ce ne sia alcuna, in realtà le acque minerali naturali e quelle potabili hanno origini distinte e sono disciplinate da leggi diverse. Capire le differenze tra l’acqua minerale e acqua potabile può aiutarci a scegliere con maggiore consapevolezza. Scopriamone di più.
La legislazione sull’acqua minerale
Ci sono diverse leggi che regolamentano quando un’acqua può essere definita minerale: la più importante è il Decreto Legislativo n.176/2011 che attua la Direttiva 2009/54/CE sull’utilizzazione e la commercializzazione delle acque minerali naturali. In esso, viene stabilito che le acque minerali per poter essere commercializzate come tali devono possedere uno specifico riconoscimento del Ministero della Sanità attestante provenienza, purezza e composizione minerale.
L’art. 2 del decreto specifica inoltre che possono essere considerate acque minerali naturali quelle originate da falde sotterranee o sorgenti naturali. Esse devono presentare caratteristiche igieniche particolari e potenziali benefici per la salute.
In generale, le acque per il consumo umano devono essere salubri e pulite, non devono contenere microrganismi e parassiti né altre sostanze in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un pericolo per la salute e la la composizione deve rimanere costante nel tempo.
Oltre a questo, l’acqua minerale naturale contiene sali minerali che, insieme a piccole quantità di oligoelementi, possono conferire all’acqua particolari proprietà salutari. Inoltre, per essere definita “minerale”, l’acqua deve essere imbottigliata così come sgorga dalla sorgente, senza subire nessun tipo di trattamento.
Acqua potabile: cosa dice la legge
L’acque potabile è distribuita tramite gli acquedotti e può provenire sia da fonti di superficie che da falde sotterranee. Per legge, le acque potabili devono subire trattamenti e essere sottoposte a rigorosi e frequenti controlli, in modo da rispettare i requisiti di sicurezza fissati dalle autorità sanitarie. Essa viene trattata e controllata lungo tutto il percorso di distribuzione per garantire l’assenza di sostanze nocive e la conformità agli standard europei. È l’acqua che utilizziamo ogni giorno per cucinare, lavare e svolgere tutte le attività domestiche.
La qualità di queste acque dipende dai trattamenti effettuati, dall’aggiunta di cloro e dalle condizioni delle tubature che conducono l’acqua all’utente finale, il che può conferire all’acqua del rubinetto un sapore sgradevole rispetto alle acque minerali pure.
Differenze tra Acqua minerale e acqua potabile
Scopriamo di seguito le principali differenze tra acqua minerale e acqua potabile:
- Origine: l’acqua minerale proviene da una falda o giacimento sotterraneo, incontaminato e protetto. È microbiologicamente pura all’origine e ha composizione e temperatura costanti. Inoltre, arriva in tavola così come sgorga alla fonte (dove è anche imbottigliata) ed è dotata di un’etichetta dove si possono controllare tutte le sue componenti, la provenienza ed altre informazioni. L’acqua potabile può provenire da fonti di superficie (fiumi, laghi) o da falde acquifere sotterranee.
- Trattamenti: per l’acqua minerale è vietato qualsiasi trattamento (come disinfezione, filtrazione o aggiunta di sostanze) che possa alterare la sua purezza originaria, il contenuto di sali minerali o la sua composizione. L’acqua potabile, invece, viene sottoposta a trattamenti di potabilizzazione, che possono includere la disinfezione antibatterica (attraverso l’utilizzo di agenti come cloro gassoso, ipoclorito di sodio e biossido di cloro), la filtrazione e altre purificazioni per garantirne la sicurezza e la salubrità.
- Caratteristiche: l’acqua minerale mantiene una composizione costante, con un tenore di sali minerali e proprietà specifiche che le possono conferire effetti favorevoli alla salute, come evidenziato dalla sua classificazione in etichetta (oligominerale, minerale, ricca di sali). La composizione dell’acqua potabile può essere soggetta a variazioni e può contenere residui derivanti dai trattamenti.
Controllo: Ogni acqua minerale naturale deve ottenere un riconoscimento dal Ministero della Salute e viene costantemente monitorata sia delle Autorità Sanitarie, sia dal Sistema di Autocontrollo dell’aziende, che prevedono frequenti campionature ed esami durante tutto il ciclo produttivo. I controlli di qualità effettuati dalle aziende sono volti a controllare: caratteristiche batteriologiche e chimiche, chimico – fisiche dell’acqua minerale, caratteristiche microbiologiche degli ambienti, degli impianti e dei macchinari, materiali di confezionamento e di distribuzione. Un’acqua minerale con anche solo un parametro fuori del limite fissato dalla legislazione perde il riconoscimento ministeriale e non può più essere commercializzata.
L’acqua potabile è soggetta a rigorosi controlli di laboratorio per verificare l'assenza di agenti inquinanti e la sicurezza per il consumo. Quest’ultime sono acque pubbliche che ottengono una concessione dallo Stato, dalle Regioni o dalle Provincie per essere immesse negli acquedotti. Essa viene potabilizzata attraverso trattamenti che possono lasciare “tracce” nell’acqua. Per questi motivi la legge prevede il controllo di alcuni parametri dell’acqua potabile (quali per esempio il clorito, il bromato, ecc.) che non sono previsti per l’acqua minerale in quanto non subisce trattamenti di disinfezione e depurazione.
In sintesi, l'acqua minerale è un prodotto più "naturale", imbottigliato alla sorgente senza trattamenti, mentre l'acqua potabile è l'acqua che, prima di arrivare nelle nostre case tramite gli acquedotti, viene trattata per essere sicura e accessibile a tutti.
I controlli sull’acqua minerale
Le due tipologie di acqua sono entrambe soggette a numerosi controlli, anche se questi sono disposti da due provvedimenti normativi distinti: l’acqua potabile è disciplinata dal D. Lgs 31/2001, mentre l’acqua minerale naturale dal Decreto 10 febbraio 2015.
L’acqua minerale non avrebbe – in teoria – bisogno di particolari controlli data la sua purezza originaria, la sua provenienza da giacimenti profondi e l’imbottigliamento all’origine. I controlli, non si limitano ad essere effettuati ogni 5 anni in occasione del rinnovo dell’etichetta. L’acqua minerale è soggetta a esami e verifiche periodiche sia delle Autorità Sanitarie, sia a cura del Sistema di Autocontrollo dell’aziende, che prevedono frequenti campionature ed esami durante tutto il ciclo produttivo.
I controlli di qualità effettuati dall’Azienda sono molteplici e sono volti a controllare: caratteristiche batteriologiche e chimiche, chimico – fisiche dell’acqua minerale, caratteristiche microbiologiche degli ambienti, degli impianti e dei macchinari, materiali di confezionamento e di distribuzione. Ogni giorno centinaia di analisi chimiche, di analisi batteriologiche e numerosi assaggi per la verifica del mantenimento delle caratteristiche organolettiche.
Un’acqua minerale con anche solo un parametro fuori del limite fissato dalla legislazione, perde il riconoscimento ministeriale e non può più essere commercializzata in quanto potrebbe non rispondere più ai parametri di sicurezza sopra elencati.
I controlli sull’acqua potabile del rubinetto
L’acqua potabile, invece, ha origine da falde idriche superficiali, soggette maggiormente a contaminazione sia batteriologica sia chimica, o è captata da fiumi e da laghi e spesso viaggia nelle condutture per chilometri. Viene poi potabilizzata attraverso trattamenti che possono lasciare “tracce” nell’acqua. Per questi motivi la legge prevede il controllo di alcuni parametri dell’acqua potabile (quali per esempio il clorito, il bromato, ecc.) che non sono previsti per l’acqua minerale in quanto non subisce trattamenti di disinfezione e depurazione.