La disponibilità delle risorse idriche e l’accesso all’acqua nel mondo
L’accesso all’acqua potabile rappresenta un diritto umano fondamentale, eppure milioni di persone in tutto il mondo ne sono ancora prive. Cause principali della scarsità e dell'iniquo accesso sono il cambiamento climatico, l'inquinamento, gli sprechi e la carenza di infrastrutture.
L’accesso all’acqua e la gestione sostenibile alle risorse idriche sono fondamentali: da esse dipendono sicurezza alimentare, salute, insediamenti urbani e rurali, produzione di energia, sviluppo industriale, crescita economica ed ecosistemi .
La mancanza di sicurezza degli approvvigionamenti idrici, secondo l’OMS, è estesa a più di tre quarti della popolazione mondiale, che sommati agli scenari sul clima, impatteranno drasticamente l’effettivo godimento dei diritti umani quali l’accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari, potenzialmente per miliardi di persone.
L’attuale situazione di accesso all’acqua è già caratterizzata da significative disuguaglianze, soprattutto per i piccoli agricoltori, i poveri delle aree rurali e altre popolazioni vulnerabili, che in previsione si inaspriranno ulteriormente con gravi ripercussioni socio-economiche.
L’accesso all’acqua nel mondo
Un numero significativo di persone non può contare sull'acqua potabile sicura, con conseguenze gravi sulla salute, soprattutto per i bambini. Secondo i dati di Oxfam Italia, ben 2,2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile nella propria abitazione. Di questi, oltre 116 milioni vivono in Africa orientale e meridionale e sono prive d’acqua a causa degli effetti del cambiamento climatico: siccità, inondazioni e cicloni.
Il mondo è ben lontano dall’ Obiettivo dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, relativo all’acqua e ai servizi igienici. Secondo il rapporto State of Global Water Resources, attualmente 3,6 miliardi di persone hanno un accesso inadeguato all’acqua almeno un mese all’anno. Si prevede che questo numero aumenterà a più di 5 miliardi entro il 2050, secondo l’UN Water.
In Europa, in uno scenario di riscaldamento globale di +2˚C, il numero di persone affette da scarsità d’acqua potrebbe passare dagli attuali 85 milioni fino a 295 milioni (pari al 40%), principalmente nei paesi del Mediterraneo, a partire dall’Italia. E’ quanto evidenziato dal "Libro Bianco sul Valore dell'Acqua per l'Italia".
Le cause principali
Cambiamento climatico: il clima che cambia è strettamente legato alla disponibilità delle risorse idriche sulla Terra. Esso comporta un maggiore rischio di eventi climatici estremi, siccità più durature, inondazioni più frequenti e una variabilità climatica maggiore legata alla frequenza e all’abbondanza delle precipitazioni. Tutto questo, inoltre, aumenta la pressione sulla produzione agricola, poiché la crescita delle colture e le rese sono altamente sensibili alle condizioni climatiche.
Inquinamento: l'inquinamento delle fonti idriche dovuto a scarichi industriali, agricoli e domestici compromette la qualità dell'acqua disponibile.
Aumento demografico e sprechi: la crescita della popolazione mondiale e l'aumento del consumo di acqua, soprattutto nei paesi più ricchi, esercitano una crescente pressione sulle risorse idriche.
- Altre cause: a contribuire alla scarsità delle risorse idriche nel mondo contribuoscno anche altri trend come l’urbanizzazione o l’adozione di regimi alimentari più water-intensive.
Gli strumenti per tutelare le risorse idriche
A livello globale, l'Obiettivo 6 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile adottata dalle Nazioni Unite indica le strategie chiave da seguire per garantire l’accesso universale all’acqua potabile e ai servizi igienici: esse includono l’aumento degli investimenti nel settore idrico, lo sviluppo di nuove tecnologie e capacità, il miglioramento della cooperazione tra settori e un approccio integrato alla gestione delle risorse idriche.
Per guidare e costruire un’Europa più responsabile, digitale ed equa, è stata istituita la direttiva quadro dell'UE sulle acque. Essa definisce un quadro giuridico teso a tutelare le acque pulite e ripristinare la qualità delle stesse all'interno dell'Unione, nonché a garantire il loro utilizzo sostenibile nel lungo termine. È integrata da norme più specifiche, quali la direttiva sull'acqua potabile, la direttiva sulle acque di balneazione, la direttiva sulle alluvioni e la direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino, nonché da accordi internazionali.
Alla direttiva quadro dell’UE si affiancano gli strumenti più di settore, come il modello di prevenzione e gestione dei rischi nella filiera dei Water Safety Plans (WSP), elaborati dall’OMS. La valutazione del rischio, in questo caso, è integrata a tutte le fasi della fornitura d’acqua dalla captazione al consumatore, seguita dal monitoraggio delle misure di controllo. Infine, per la qualità e la sicurezza dell’acqua destinata al consumo umano la Direttiva DWD (Drinking Water Directive) è l’ambizioso standard di riferimento dei paesi dell’UE.
L’importanza di tutelare la risorsa acqua
Oggi più che mai una filiera dell’acqua efficiente e sostenibile è indispensabile per il futuro di ogni territorio, diventa quindi fondamentale avere una visione e una strategia. L’ottimizzazione e la protezione della risorsa acqua è un obiettivo comune per tutti gli attori della filiera estesa dell’acqua, che devono coordinarsi in un’azione integrata che acceleri la transizione verso modelli di gestione e consumo della risorsa acqua più sostenibili.