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28.11.2022

S.Pellegrino Young Chef Academy promuove il Gender Balance

S.Pellegrino Young Chef Academy promuove il Gender Balance
S.Pellegrino Young Chef Academy promuove il Gender Balance

Il talento non ha genere. Questo è il principio che guida S.Pellegrino Young Chef Academy, la serie di webinar di S.Pellegrino che vuole creare una nuova generazione di chef visionari delineando al contempo una tabella di marcia per il cambiamento. Il progetto si inserisce nell’ambito del Driving gender balance in kitchens, un forum digitale per sensibilizzare sul tema della parità di genere nella ristorazione. Quali sono le radici della disparità di genere, quante sono ora le donne nelle cucine professionali, perchè è necessario un cambiamento e com’è possibile creare ambienti inclusivi nei ristoranti sono i temi delle quattro puntate disponibili sul sito web della S.Pellegrino Young Chef Academy.

Oltre a Tom Jenkins, giornalista e portavoce di SPYCA, in qualità di moderatore, i protagonisti della discussione su come creare un settore più equo e rappresentativo sono: Maria Canabal, giornalista pluripremiata e fondatrice e presidente del Parabere Forum; Vicky Lau, chef-patron del Tate Dining Room, due stelle Michelin, e del Mora di Hong Kong; Cristina Bowerman, l'unica chef donna a Roma non solo a capo di un ristorante stellato, al Glass Hostaria, ma anche con tre forchette del Gambero Rosso; e Nicolai Nørregaard, chef e co-proprietario dei ristoranti Kadeau, stellati Michelin, a Bornholm e Copenaghen, in Danimarca.

Principali takeouts del webinar

- Le cucine come boys’clubs

Il sistema “militarizzato” delle brigate di cucina, come spiega Maria Canabal ripercorrendo la storia della cucina moderna, favorisce gli uomini e gli atteggiamenti sessisti. Per questo, le donne chef sono spesso sottorappresentate e non riconosciute. "Se si scorre l'elenco delle donne premiate nel mondo, sono quasi tutte proprietarie di ristoranti - dice Vicky Lau - per noi, essere indipendenti è l'unico modo per cambiare questo sistema e nonostante non abbia esperienza, quando ho iniziato da sola non volevo ricreare un regime militare aggressivo. Ho scelto e continuo a scegliere persone calme, serene ed equilibrate", conclude.

- Il problema della rappresentanza delle donne chef nei media gastronomici, nelle giurie e negli eventi

Se si cerca online "chef famosi", le immagini che appaiono sono sempre di uomini ma il primo chef a cui sono state assegnate due volte le tre stelle Michelin è stata una donna, Eugènie Brazier, nel 1933. "Questa è la prova che le donne nelle cucine di alto livello non sono un fenomeno recente - sottolinea Maria Canabal - ma oggi sono pagate il 28% in meno dei loro colleghi maschi. E se il 93% della cucina domestica è appannaggio delle donne, se il 48% dei laureandi nelle scuole di cucina sono donne, ma soprattutto se il 55% della popolazione mondiale è femminile, c'è ancora bisogno di distinguere tra cuochi uomini e cuochi donne?”. La Bowerman condivide anche la sua esperienza di disparità di retribuzione: "alle donne viene offerto circa il 20% in meno rispetto agli uomini e l'offerta diminuisce ogni volta che si passa al secondo nome della lista".

- Migliorare l'equilibrio vita-lavoro è un obiettivo comune

Lavorare nel settore dell'ospitalità è impegnativo per tutti i generi e tutti sentono la necessità di trovare soluzioni che consentano la flessibilità, migliorando l'equilibrio tra vita privata e lavoro. Tom Jenkins ha commentato: "Riconosciamo che la gastronomia può essere un settore impegnativo per le donne chef e che spesso sono sottorappresentate al suo interno. Per questo motivo, siamo particolarmente orgogliosi del progetto webinar series, una delle attività educative dell'Accademia per portare la questione dell'equilibrio di genere al centro del dibattito, diffondendo buone pratiche di parità DI GENERE e ispirando le giovani chef nel loro sviluppo professionale".