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Idratazione & Gusto

Acqua mineralizzata: significato e benefici

Acqua mineralizzata: significato e benefici
Acqua mineralizzata: significato e benefici
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Le acque non sono tutte uguali: esse si caratterizzano in relazione alla composizione, che acquisiscono attraverso un lento e lungo processo di "autofiltrazione" sotterranea a contatto con rocce. Esistono distinzioni minime che possono portare i consumatori, non sempre attenti nel leggere l’etichetta di un’acquaa fare confusione, ad esempio tra acqua "oligominerale" o "leggermente mineralizzata" e acqua "minimamente mineralizzata". Cerchiamo di fare chiarezza.

Cosa vuol dire acqua mineralizzata

Un’acqua mineralizzata, per definizione, è un’acqua contenente al suo interno Sali mineraliSecondo la Legislazione Italiana (D.Lgs. 105/1992, modificato dal D.Lgs.339/1999) sono considerate minerali naturali “le acque che hanno origine da una falda sotterranea, che hanno caratteristiche igieniche particolari (risultano microbiologicamente pure) ed, eventualmente, proprietà favorevoli per la salute”.

  

 Ogni acqua minerale proviene da una fonte di origine e che, prima di sgorgare in superficie, percorre un cammino sotterraneo e tra le rocce. Durante questo percorso, l’acqua trascina con sé una serie di sali minerali che si vanno ad aggiungere alla sua composizione finale. È proprio in base al tipo ed alla quantità di sali minerali disciolti in essa che l’acqua assumerà proprietà e caratteristiche specifiche.

Acque mineralizzate e minimamente mineralizzate: definizione

Non tutte le acque sono uguali, e spesso si fa confusione rischiando di associare le acque leggermente mineralizzate, a quelle minimamente mineralizzate, entrambe definite anche oligominerali. Per distinguerle, occorre tenere presente una delle principali caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua: il residuo fisso

Esso permette di identificare la tipologia di un’acqua, attraverso la misurazione della quantità di minerali presenti in un litro di acqua dopo essere stata sottoposta a evaporazione a 180°. 

Grazie al residuo fisso, è possibile stilare una classificazione dettagliata dei vari tipi di acqua, che si distinguono in:

 

  • Minimamente mineralizzata: residuo fisso inferiore 50 mg/l. Sono acque molto leggere al gusto con una bassissima percentuale di sali minerali. Esse vengono consigliate per l’alimentazione dei neonati e delle persone con problemi renali.
  • Oligominerale: residuo fisso inferiore a 500 mg/l. Indicata per le diete povere di sodio, quest’acqua favorisce la diuresi e contribuisce a prevenire i calcoli renali. Si tratta inoltre dell’acqua più comune perchè si adatta a quasi tutti gli stili di vita.
  • Minerale: residuo fisso tra 500 e 1000 mg/l. Quest’acqua contiene un discreto contenuto di sali minerali ed è indicata per gli sportivi e in estate per tutti, in quanto contribuisce a reintegrare i Sali minerali che si perdono a causa della sudorazione dovuta al caldo o all’attività fisica.
  • Ricca di sali minerali: residuo fisso superiore a 1000 mg/l. Va consumata con cautela e previa consultazione medica, in quanto può favorire l’insorgere di calcoli renali.

I benefici di un'acqua minimamente mineralizzata

Un’acqua minimamente mineralizzata è un’acqua da tavola iposodica (con un basso contenuto di sodio), particolarmente adatte per essere bevute quotidianamente. Le acque minimamente mineralizzate sono acque leggere, per questo hanno tra i benefici principali quelli di stimolare la diuresi e non affaticare i reni grazie proprio al loro basso contenuto di sali minerali, prevenendo così la formazione di calcoli. 

 

Esse, agevolando l'eliminazione dell'acido urico e dei prodotti di scarto del metabolismo, favoriscono la depurazione e possono essere utili anche per contrastare gli inestetismi della cellulite

 

Le acque minimamente mineralizzate vengono inoltre consigliate dai pediatri per i neonati quando si utilizzano il latte in polvere e altri alimenti per l’infanzia.

 

Bibliografia

*Rottoli A, Valsasina R. Valutazione della vailidità d'impiego di un'acqua naturale minimamente mineralizzata nell'alimentazione del neonato e del lattante. Ped Med Chir 2003;25:353-59.

 

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