Ecologia: definizione, storia ed esempi
Oggi la parola ecologia ed i suoi derivati sono termini che spesso ricorrono all’interno di temi e argomenti legati alal sostenibilità e all’ambiente. Questo in particolare perché l’ecologia abbraccia i tre livelli di gerarchia biologica: individui, popolazioni e comunità. Analizziamo lo sviluppo storico dell’ecologia e in che modo si lega al concetto di biodiversità.
Cos'è l'ecologia
L’ecologia è la scienza che studia l’equilibrio negli ecosistemi e le relazioni tra gli esseri viventi e l’ambiente che li ospita. La storia dell'ecologia comprende lo sviluppo di concetti chiave, come l'ecosistema e modelli matematici delle interazioni tra specie, e l'evoluzione della disciplina verso una visione globale dei sistemi ecologici.
Per fare questo occorre raccogliere dati sul tipo di specie presenti in un dato ambiente naturale e sul numero di individui delle varie specie e sui rapporti tra una specie e l’altra, quindi bisogna ricostruire, in laboratorio, gli ambienti che si vogliono analizzare, per poi mettere a punto modelli matematici più o meno complessi al fine di descrivere le diverse interazioni presenti in un ecosistema, in un bioma o in una biosfera.
Come nasce l’ecologia
L’ecologia, intesa come disciplina scientifica, ha avuto origine intorno alla metà del XIX secolo grazie al biologo E.H. Haeckel che nel 1866 utilizzò per la prima volta questo termine per indicare la parte della fisiologia che studia le funzioni di relazione degli organismi con l’ambiente circostante e tra loro, e che trova la sua spiegazione meccanica nella teoria dell’adattamento degli esseri viventi.
L’ecologo studia il funzionamento degli ecosistemi, che comprende gli equilibri tra i vari elementi che lo compongono. In questo modo è possibile intervenire sugli equilibri naturali per garantire la qualità e lo sviluppo sostenibile degli ambienti, evitando così l’estinzione delle specie, sia animali che vegetali.
Le più importanti scoperte del'ecologia
Nella seconda parte del XIX secolo, i primi studi ecologici consentono di analizzare meglio il rapporto uomo-ambiente e di rivedere l'idea razionale di armonia della natura. Charles Darwin, con “L’origine delle specie” ha formulato la sua teoria dell’evoluzione biologica per selezione naturale, secondo cui l’ambiente naturale è in costante cambiamento e i rapporti tra le specie non sono solo di armonica interdipendenza, ma anche di drammatica competitività. Nella teoria darwiniana, le specie e l'ambiente coevolvono alla ricerca perenne di un adattamento reciproco e sempre in divenire.
All’inizio del XX secolo, con la nascita a Londra della prima società di ecologia, la British Ecological Society, gli studiosi di ecologia iniziano a formare i propri modelli di interpretazione della natura. Negli anni Venti Alfred Lotka e Vito Volterra propongono i primi modelli matematici per spiegare le relazioni tra prede e predatori in natura, mentre Vladimir Vernadsky propone il primo modello di ecologia globale: la Terra come un solo e inscindibile sistema ecologico di tutti gli organismi viventi e di tutti i rapporti tra gli organismi viventi.
Nel 1935, viene introdotto da Arthur Tansley il concetto limitato di “ecosistema”, definito come l’insieme degli organismi viventi e delle componenti non biologiche necessarie alla loro sopravvivenza in una certa area.
A partire dalla seconda metà del XX secolo, gli studi integrati degli ecosistemi consentono di analizzare la complessità che caratterizza i sistemi ecologici e soprattutto fanno emergere i primi problemi ecologici globali e la necessità di adottare una politica ecologica globale. La più importante sfida dell’ecologia è ancora oggi quella di analizzare in che modo l’attività dell’uomo interferisce con gli equilibri ecologici locali e globali e in che modo è possibile contrastare i cambiamenti del clima globale e la perdita della biodiversità.
Ecologia, ecosistemi e biodiversità
Come detto precedentemente, l’ecologia studia le relazioni tra gli esseri viventi e l’ambiente che li ospita. Nello specifico, gli ecologisti studiano e analizzano la diversità, la distribuzione, la quantità (biomassa) e il numero (popolazione) di particolari organismi, nonché la cooperazione e la concorrenza tra di essi, sia all'interno che all'esterno degli ecosistemi. Gli ecosistemi sono formati da parti interagenti dinamicamente, le quali comprendono gli organismi, le comunità da loro composte e le componenti presenti nel loro ambiente.
Ma quale ruolo svolgono gli ecosistemi e perché è importante mantenere in natura quello che viene definito equilibrio ecosistemico? Gli ecosistemi sostengono le funzioni a supporto alla vita, producono capitale naturale come le biomasse (cibo, combustibile e fibre), regolano il clima, i cicli biogeochimici globali, la filtrazione dell'acqua, plasmano il suolo, controllano l'erosione e proteggono dalle inondazioni e compiono molte altre attività di valore scientifico, economico o storico.
Mantenere un equilibrio ecosistemico significa far sì che un ecosistema mantenga la sua struttura e le sue funzioni in uno stato stabile, con una composizione di specie e interazioni tra organismi che rimangano costanti e inalterati nel tempo. Ad esempio, è importante in un ecosistema salvaguardare gli animali impollinatori (soprattutto gli insetti), i quali svolgono un ruolo fondamentale per la riproduzione delle specie vegetali: posandosi sui fiori per suggere il nettare, si cospargono involontariamente di polline e così lo trasportano da un fiore all’altro, rendendo possibile la fecondazione delle piante.
Il concetto di ecologia è strettamente legato a quello di biodiversità. Un ecosistema si definisce fragile o poco resiliente quando ha un basso livello di biodiversità, mentre al contrario un ambiente contraddistinto da un perfetto equilibrio ecosistemico risulta avere un alto livello di biodiversità.
La biodiversità rappresenta la varietà specifica e genetica degli esseri viventi e degli habitat ed ecosistemi ad essi correlati. La perdita di biodiversità può alterare i processi dell’ecosistema stesso; in una politica di salvaguardia della biodiversità, l’Unione Europea ha creato la Rete Natura 2000 che è un sistema di aree naturali e seminaturali di elevato valore naturalistico, costituita sulla base della Direttiva Habitat (92/43/CEE) e della Direttiva concernente la conservazione degli uccelli selvatici (2009/147/CE).
La tutela degli insetti impollinatori rappresenta uno degli impegni di Acqua Panna, che agisce concretamente con diverse iniziative per salvaguardare la loro popolazione che fanno parte del Progetto “La fonte della biodiversità di Acqua Panna”