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Ambiente e Territorio

Sostenibilità ambientale: significato, definizione ed esempi

Sostenibilità ambientale: significato, definizione ed esempi
Sostenibilità ambientale: significato, definizione ed esempi
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Si parla sempre più frequentemente di sostenibilità ambientale, di corretto sfruttamento delle risorse e di abbassamento delle emissioni di inquinanti. Un’interazione responsabile con l'ambiente risulta fondamentale per continuare a produrre beni e servizi e al tempo stesso salvaguardare il Pianeta, rendendolo disponibile anche per le future generazioni. Tutto ruota intorno al concetto di sostenibilità ed alle sue diverse declinazioni.

Cos'è la sostenibilità

Il termine “sostenibilità” deriva dal latino “sustinere” (tenere, tenere; sub, sotto). Nelle scienze ambientali ed economiche, con il termine sostenibilità si intende la condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presentesenza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri. Il concetto di sostenibilità fu introdotto nel corso della prima conferenza ONU sull’ambiente nel 1972, anche se soltanto nel 1987, con la pubblicazione del Rapporto Brundtland, venne definito con chiarezza l’obiettivo dello sviluppo sostenibile che, dopo la conferenza ONU su ambiente e sviluppo del 1992, è divenuto il nuovo paradigma dello sviluppo stesso.

Cosa si intende per sostenibilità ambientale: definizione, esempi, significato

In ambito ambientale, il concetto di sostenibilità indica il processo di cambiamento nel quale lo sfruttamento delle risorse, il piano degli investimenti, l'orientamento dello sviluppo tecnologico e le modifiche istituzionali sono tutti in sintonia e valorizzano il potenziale attuale e futuro al fine di far fronte ai bisogni e alle aspirazioni dell'uomo.

 

Per rendere il Pianeta più sostenibile dal punto di vista ambientale occorre mettere in pratica una serie di strategie, come ad esempio prevedere maggiori aree verdi e ottimizzare la viabilità all’interno degli spazi urbani, il ricorso ad un tipo di produzione industriale che abbia un impatto ambientale legato alle emissioni di CO2 sempre più basso, l'utilizzo di tecnologie green e di fonti di energia rinnovabili, oltre all'adozione di stili di vita individuali che prediligano il giusto utilizzo delle risorse a disposizione, minimizzino gli sprechi e prevedano il corretto smaltimento e riciclo dei prodotti consumati.

Sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale ed economica

Il principio guida della sostenibilità è lo sviluppo sostenibile, che riguarda, in maniera interconnessa, l'ambito ambientale, quello economico e quello sociale. Queste tre dimensioni della sostenibilità concorrono insieme alla definizione di benessere e progresso.

 

Con riferimento alla società, il termine di sostenibilità sociale indica secondo il Rapporto Brundtland del 1987 un "equilibrio fra il soddisfacimento delle esigenze presenti senza compromettere la possibilità delle future generazioni di sopperire alle proprie".

 

Il concetto di sostenibilità economica riguarda l’analisi e lo studio dal punto di vista finanziario di un processo economico affinché esso possa durare nel tempo. Un processo può definirsi economicamente sostenibile se riesce a utilizzare le risorse naturali a un ritmo tale che esse si possano rigenerate in maniera naturale.

Economia Circolare, cambiamenti climatici e sostenibilità

A mettere a rischio il raggiungimento dello stato di benessere e progresso attraverso le tre dimensioni della sostenibilità sono diversi fattori: il degrado ambientale, il cambiamento climatico, il sovraconsumo, l'aumento demografico e la crescita economica illimitata in un sistema chiuso.

  

Per scongiurare ciò, è indispensabile che in ambito ambientale, economico e sociale vengano applicati i principi della circolarità. Un’economia circolare, infatti, rappresenta un modello ideale di produzione e consumo attento alla riduzione degli sprechi delle risorse naturali e consistente in condivisione, riutilizzo, riparazione e riciclo di materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.

 

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La sostenibilità ambientale per il Gruppo Sanpellegrino

Il Gruppo Sanpellegrino è da sempre impegnato nello sviluppo di un’economia circolare e nella co-progettazione di uno sviluppo sostenibile attraverso il coinvolgimento attivo delle comunità all’interno delle quali opera. Dalla riduzione degli impatti ambientali delle attività all'interno della catena del valore alla tutela delle risorse e della biodiversità, fino al contrasto ai cambiamenti climatici, il contributo dell’azienda a uno sviluppo sostenibile parte da quella preziosissima risorsa che è alla base dell’attività del Gruppo: l’acqua.

 

Levissima si impegna per la salvaguardia del Pianeta attraverso molteplici azioni di riduzione e compensazione grazie al progetto “Levissima Regeneration”, un approccio strategico e concreto che si traduce in azioni mirate che abbracciano l’intera catena del valore dell’acqua: la tutela e la preservazione dei ghiacciai, la gestione responsabile della risorsa acqua, il rispetto della biodiversità e la continua ricerca di innovazioni per la riduzione dell’impatto ambientale.

 

Una logistica sostenibile per i brand del Gruppo è resa possibile investendo in trasporti meno inquinanti. In primo luogo, oltre il 40% del prodotto viaggia su rotaia e nave. L’azienda inoltre investe da anni sul Gas Naturale Liquefatto, il combustibile fossile a più bassa intensità di carbonio, che ha permesso di risparmiare ogni anno 400 tonnellate CO2.

 

Per quanto riguarda il packaging, il Gruppo Sanpellegrino presso i suoi stabilimenti utilizza il 100% di imballaggi riciclabili o riutilizzabili e si impegna a ridurre di un terzo l’utilizzo di plastica vergine entro il 2025. In tale direzione si inserisce anche l’utilizzo del R-PET, materiale perfetto per una logica di economia circolare: si tratta di una plastica ottenuta dal riciclo del PET e a sua volta 100% riciclabile innumerevoli volte, capace di ridurre il consumo di petrolio all’origine con una riduzione delle emissioni di CO2 del 30-50% rispetto al PET.

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