“A scuola di Acqua: Sete di Futuro” per educare i bambini alla tutela ambientale
Grande successo anche quest’anno per “A scuola di Acqua: Sete di Futuro”, progetto educativo sul tema dell’idratazione, dell’economia circolare e del climate change rivolto alle scuole primarie di tutta Italia e che da nove anni il Gruppo Sanpellegrino porta avanti in collaborazione con ScuolAttiva Onlus.
A scuola di Acqua: Sete di Futuro
“A scuola di Acqua: Sete di Futuro” è un viaggio per gli alunni delle scuole primarie italiane alla scoperta dell’acqua, elemento essenziale per la nostra esistenza e fondamentale per preservare la salute del nostro corpo e dell’intero ecosistema, del riciclo come comportamento virtuoso da promuovere e del cambiamento climatico.
L'obiettivo del progetto è quello di stimolare un comportamento responsabile nelle nuove generazioni sui temi della corretta idratazione e dell’educazione ambientale, in particolare sull’importanza del riciclo e della tutela dell'ambiente e del rispetto delle sue risorse. Inoltre, per salvaguardare l’ambiente, il progetto educativo insegna ai più piccoli l’importanza di riciclare le bottiglie di plastica che contengono l’acqua perché “l’acqua può stare nella plastica, ma la plastica non può stare nell’acqua”.
In questi 9 anni, il progetto “A scuola di Acqua: Sete di Futuro” ha coinvolto 15.642 classi, 350.931 alunni, coinvolgendo un indotto di famiglie pari a 1.052.931 sui temi legati della corretta idratazione e del riciclo.
Il percorso didattico
Gli insegnanti che hanno aderito all’iniziativa hanno potuto scaricare i coinvolgenti materiali educativi con focus idratazione, riciclo e cambiamento climatico: delle schede didattiche con attività e piccoli esperimenti da svolgere in classe, una guida insegnanti, una guida famiglie, una proposta di poster di progetto, un gioco di carte personalizzato del progetto e due video.
Grazie a questi materiali didattici, i bambini hanno potuto apprendere perché è fondamentale idratarsi e come sia fondamentale riciclare correttamente la plastica e gli altri rifiuti per proteggere la nostra Terra.
Lo studio
Quest’anno il progetto ha visto inoltre la realizzazione di un’indagine, condotta sotto la supervisione scientifica del Laboratorio di Psicologia della Salute del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia, che ha coinvolto un campione di circa 1000 bambini tra i 5 e gli 11 anni sul tema dell'Ecoansia: una forma di profonda sensazione di disagio e paura legata ai disastri ambientali e gli effetti del riscaldamento globale.
Dallo studio è infatti emerso che il 95% tra bambine e bambini intervistati si dichiara preoccupato per il futuro dell’ambiente e più di uno su 3 (40%) riferisce di aver fatto un brutto sogno sul cambiamento climatico o sull’ambiente in pericolo e di aver fatto fatica a dormire o mangiare a causa di questo pensiero. Nonostante lo stato di marcata preoccupazione, i bambini si sentono strettamente connessi all’ambiente (nel 78% dei casi) e il loro approccio al fenomeno non è passivo ma, al contrario, connotato da un forte spirito di protagonismo e di motivazione ad agire:
Lo studio realizzato dall’Università di Pavia aggiunge, quindi, un nuovo tassella a questa iniziativa, mostrando la preoccupazione dei bambini per il futuro del Pianeta, insieme alla convinzione che il loro contributo possa fare la differenza.